Negli ultimi anni si è assistito a un aumento, seppur lento, della presenza di donne in ruoli di leadership nelle banche centrali di tutto il mondo. Secondo le ultime statistiche rilasciate dall’Official Monetary and Financial Institutions Forum , il numero di governatrici è passato da 23 a 29 dal 2023 al 2024, corrispondente a circa il 16% del totale delle 185 banche centrali a livello globale. Questo articolo esplora il contesto attuale e le dinamiche alla base di questo fenomeno.
La crescita delle governatrici nel mondo
Esaminando il panorama delle banche centrali, è evidente che la percentuale di donne nelle posizioni di vertice è ancora esigua, ma il trend positivo non può passare inosservato. Il report indica che nel 2024 ci sono state 29 donne a guidare istituzioni monetarie, un aumento significativo rispetto agli anni precedenti. Nonostante ciò, la rappresentanza femminile rimane inferiore alla media globale, rimanendo sotto il 20%. Questo solleva interrogativi riguardo alle ragioni di tale disparità e alle sfide che le donne affrontano nel raggiungere queste posizioni di prestigio.
L’Europa emerge come il continente con il numero più elevato di governatrici, attestandosi con un punteggio regionale di 50, un chiaro indicatore del progresso verso la parità di genere. In particolare, l’Europa centrale e orientale ha visto l’assegnazione di nuovi ruoli a donne, contribuendo in modo sostanziale all’incremento della loro rappresentanza. A oggi, dieci donne dirigono banche centrali europee, un dato che evidenzia l’impegno della regione verso una maggiore inclusività .
Le recenti nomine in banche centrali
Le nuove nomine di donne alla guida di banche centrali sono avvenute in vari paesi, molti dei quali hanno economia di modeste dimensioni. A gennaio 2024, Jasmina Selimović è diventata governatrice della Banca centrale della Bosnia-Erzegovina, un’assegnazione ricevuta con grande attenzione mediatica. Anche Elizabeth Genia ha assunto la direzione della Bank of Papua New Guinea, dopo un periodo come governatrice ad interim. Questo sviluppo non è isolato: sono state annunciate nomine anche in nazioni come Cambogia, Georgia, Moldavia e Montenegro.
Questo trend suggerisce che le piccole e medie economia stanno giocando un ruolo cruciale nella promozione delle donne in posizioni di leadership. Tali nomine possono fungere da esempio e stimolo per altre economia e istituzioni a seguire un percorso simile, promuovendo la diversità di genere che è essenziale per una buona governance economica.
La pipeline della parità di genere nelle banche centrali
Un aspetto cruciale da considerare è la pipeline delle donne nel settore finanziario. Secondo un’indagine condotta dal Fondo Monetario Internazionale , il 50% circa della forza lavoro complessiva nelle banche centrali è costituito da donne, ma la percentuale di donne in ruoli senior come economisti o dirigenti scende a un terzo. Questa discrepanza evidenzia come, nonostante un buon livello di partecipazione, siano ancora in atto ostacoli significativi per l’accesso ai vertici.
Le barriere che ostacolano la progression delle donne in ruoli decisionali sono molteplici e includono discriminazione di genere, mancanza di opportunità di mentoring e reti professionali poco accessibili. Comprendere e affrontare questi fattori è fondamentale per garantire che le future generazioni di economiste e leader possano aspirare a ruoli di alto profilo nelle banche centrali.
Nel complesso, mentre il numero di donne alla guida delle banche centrali cresce, la strada verso la parità di genere nei vertici rimane ancora lunga. Per una vera trasformazione è necessario continuare a promuovere politiche e pratiche volte a sostenere la promozione delle donne in questi ruoli chiave.