Siamo nel vivo di una delle ricorrenze più celebri e festose del mondo, Halloween. La meta di feste sfrenate e travestimenti stravaganti, l’anno scorso Seul ha visto un risveglio delle celebrazioni post-pandemia, che però ha lasciato un’ombra profonda sulla città.
Il distretto di Itaewon, tradizionale epicentro di questi festeggiamenti, ha vissuto una tragica serata che permane impressa nella memoria collettiva. Oggi, a due anni di distanza, si guarda indietro per comprendere come questo evento abbia cambiato non solo il quartiere, ma l’intera comunità.
Era la sera del 29 ottobre 2022. Seul si prepara a riempirsi di colori e risate, liberandosi finalmente delle restrizioni che per troppo tempo hanno limitato la libertà di festeggiare. Il distretto di Itaewon, noto per la sua vibrante vita notturna e la grande comunità di expat che vi risiede, si appresta a vivere una serata indimenticabile. Le luci dei locali brillano intensamente e gli abitanti si riversano per le strade, ansiosi di celebrare senza mascherine e distanziamento.
La polizia, che nel 2021 aveva inviato un esercito di 4600 agenti a vigilare sulle normative anti-COVID, questa volta si presenta con meno di 200 agenti. Appare evidente che la notte di Halloween 2022 potrebbe essere una celebrazione senza precedenti, ma ciò che ci si aspetta si trasforma rapidamente in qualcosa di tragico e inaspettato.
Mentre le strade si affollano, la folla si muove compattamente, ma senza percorsi definiti e, all’improvviso, l’armonia della festa si trasforma in caos. Decine di migliaia di persone, tutti insieme in un luogo relativamente ristretto, si trovano intrappolate in un vortice di movimento, dove un malinteso, una parola o un gesto improvviso possono scatenare un disastro. Così, in pochi attimi, il dramma si consuma e la serata da festosa si trasforma in un incubo.
L’eco di quella sera si fa sentire, due anni dopo, quando i festeggiamenti di Halloween 2023 si rivelano più pacati. La paura e il ricordo della tragedia sembrano avere un impatto significativo sull’affluenza a Itaewon. Poco entusiasmo per i travestimenti e i locali lamentano affari miseri, un chiaro segnale che il ricordo di quel tragico evento pesa ancora sulle spalle della comunità.
Alla memoria delle vittime si aggiungono le tensioni etiche e sociali. Proprio di fronte all’Hamilton Hotel — dove si è consumata la tragedia — un gruppo di attivisti religiosi ha esposto cartelli provocatori, sfidando l’atmosfera di commemorazione e rispetto che avrebbe dovuto prevalere. Una provocazione evidente, considerando che Itaewon è un centro importante per la comunità LGBTQIA+, e la tensione palpabile di quella sera di festa si fa tangibile.
E non è solo il pessimo afflusso di persone a colpire i cuori di chi conosce la verità dell’accaduto. Mentre lungo la strada intitolata al memoriale delle vittime i cartelloni sono coperti, le famiglie in lutto continuano a chiedere giustizia e una indagine trasparente. Le autorità, sotto pressione, non hanno ancora fornito una risposta chiara, e il bilancio della tragedia — 158 morti e 196 feriti — continua a pesare come un macigno nella coscienza collettiva.
Per il secondo anno consecutivo, si è scelta la strada della celebrazione. Ma giungono con essa anche misure di sicurezza più rigorose. Sebbene non ci siano divieti ufficiali per i raduni a Itaewon, la polizia ha intensificato lo sforzo con un sistema di monitoraggio della folla composto da circa mille telecamere, alcune delle quali assistite da tecnologie innovative. Ciò indica chiaramente che, anche se si vuole festeggiare, la sicurezza della comunità è ora una priorità assoluta.
Tutto questo fa emergere un dibattito e una riflessione profonda su come vengano gestite le grandi folle, su come la comunità affronterà il dolore inflitto dalla tragedia di due anni fa. Il timore di ritrovarsi coinvolti in un altro evento disastroso pesa. La gente, intanto, si chiede se la celebrazione di Halloween potrà mai tornare ad essere come prima, oppure se dovrà sempre convivere con l’ombra di un passato triste e doloroso.
L’appuntamento annuale con le festività porta con sé la voglia di lasciarsi alle spalle il dolore, ma mentre si guarda avanti, è fondamentale non dimenticare ciò che è accaduto. Una traccia indelebile rimane nel cuore della città.