Il processo per la costruzione di un nuovo stadio accanto all’attuale San Siro, ben noto nell’ambiente calcistico di Milano, sta prendendo forma. Le due squadre, Inter e Milan, sono chiamate a portare a termine nei prossimi mesi posizioni fondamentali dal punto di vista burocratico, necessarie per proseguire nel progetto. Entro marzo 2025, dovranno presentare tutto il lavoro di aggiornamento del progetto di fattibilità e una proposta d’acquisto dell’area destinata alla costruzione del nuovo impianto. La complessità di questo processo è alimentata da valutazioni economiche e aspettative di sviluppo che entrambi i club devono gestire con attenzione.
Dettagli sul progetto di nuovo impianto
La realizzazione del nuovo stadio è un’impresa ambiziosa e costosa. Ad oggi, la valutazione dell’area è di 197 milioni di euro, cifra che dovrà essere presa in considerazione nella proposta di acquisto che le società dovranno presentare. Entro il primo trimestre del 2025, l’obiettivo è avere non solo un progetto di fattibilità aggiornato, ma anche un piano chiaro e dettagliato riguardo alla sottoscrizione del contratto di compravendita dell’area, il che avverrà se non ci saranno altri interessi per l’area.
Se tutto procederà secondo le aspettative, entro luglio 2025 dovrebbe avvenire la firma, seguito dal progetto definitivo che includerà anche la riqualificazione della storica struttura di San Siro. Il costo complessivo è stimato intorno a 1,2 miliardi di euro, cifra che comprende anche tutte le opere accessorie. La conclusione dei lavori è prevista per l’inizio della stagione calcistica 2029-30, rendendo il nuovo stadio una realtà tangibile per i tifosi di entrambe le squadre.
Rivalità e competizione tra Inter e Milan
La rivalità tra Inter e Milan è una costante della vita calcistica milanese e, nonostante i progetti comuni per il nuovo stadio, le tensioni non mancano. Anche se il dialogo tra i club è spesso civile, episodi di competizione e provocazione non tardano ad emergere. Recentemente, il presidente del Milan, Scaroni, ha incuriosito i tifosi nervosi con alcune affermazioni che hanno riacceso i dibattiti. Durante la presentazione di un libro per celebrare il 125° anniversario del club rossonero, ha sottolineato il significato di essere il presidente dell’unica squadra di Milano, suscitando una risposta piccata da parte di Beppe Marotta, presidente dell’Inter.
Marotta ha difeso la sua società, ricordando l’ottimo lavoro di risanamento economico e i successi sportivi recenti, come lo scudetto vinto e la conquista della seconda stella. Le affermazioni di Scaroni e le successive controversie sulle dichiarazioni di Gerry Cardinale, numero uno di RedBird, hanno dato ulteriore risalto alla rivalità. Cardinale ha insinuato che l’Inter avesse vissuto momenti difficili, legati a passati problemi economici della società, fronteggiando un’immediata difesa da parte dell’Inter.
Un derby che va oltre il campo
L’attenzione alla rivalità di Milano si estende anche nel contesto del derby, una delle sfide più attese del calcio italiano. La tensione si riflette non solo nel gioco, ma anche nelle interazioni fra i presidenti delle due squadre. Recentemente è circolato un episodio che ha attirato l’attenzione: una foto di Beppe Marotta che poggiava simbolicamente una maglia dell’Inter con le due stelle in mano, regalata a Zlatan Ibrahimovic. Questo gesto, pur non volendo risultare provocatorio, ha scatenato diversi commenti sui social.
Il contesto contribuisce a mantenere alta l’attenzione sulla rivalità, ma anche a rafforzare l’interesse attorno al nuovo stadio, che rappresenta l’aspirazione a un futuro condiviso, pur tra antiche rivalità. La competizione non è solo sul campo, ma riguarda anche progetti, visioni e la volontà di entrambi i club di affermarsi nel panorama calcistico europeo. La strada è complessa, ma entrambi i club sembrano determinati a non lasciare nulla di intentato per raggiungere i propri obiettivi.