Lazio punta sul restauro del Flaminio: progetto da 400 milioni per riportare la storia in campo

Il progetto di ristrutturazione del Flaminio, storico stadio che ha ospitato le Olimpiadi del 1960, segna una tappa significativa per la Lazio. Il club biancoceleste intende riportare in vita una struttura abbandonata da oltre un decennio, presentando un investimento di 400 milioni di euro. Con la presentazione avvenuta il 13 dicembre scorso in Campidoglio ad opera del presidente Claudio Lotito, il piano prevede opere che trasformeranno il Flaminio in un impianto polifunzionale, capace di attirare eventi sportivi e concerti di richiamo internazionale.

Dettagli del progetto di ristrutturazione

La ristrutturazione del Flaminio si basa su uno studio di fattibilità approfondito, composto da oltre 200 pagine e un video di 40 minuti che spiegano i dettagli della visione per il futuro del stadio. La Lazio punta a un impianto da 50mila spettatori, con l’obiettivo di terminare i lavori tra il 2028 e il 2030. La progettazione è stata realizzata iniziando con le fondamenta storiche depositate dall’architetto Antonio Nervi, con la direzione del suo omonimo figlio Pier Luigi Nervi.

Lo studio ha cercato di rispettare i vincoli di tutela posti sulla struttura originale, aumentando così le sfide nella pianificazione degli interventi. In aggiunta al restauro del classico stadio in cemento armato, ideato negli anni ’50, si prevede di realizzare una nuova struttura sovrapposta, coperta da pannelli fotovoltaici. Questi ultimi non solo contribuiscono a rendere l’impianto più sostenibile, ma fungono anche da filtri sonori, riducendo l’impatto acustico sul quartiere circostante.

Partner e obiettivi futuri

La Lazio ha già avviato collaborazioni con esperti e aziende del settore, come Legends e ASM Global, noti per aver lavorato su progetti di grandi squadre come Real Madrid e Manchester City. La proposta è quella di gestire l’impianto, mirando a vari tipi di eventi, dai match calcistici a concerti di artisti di fama internazionale. La creazione di ristoranti, negozi e uffici renderà il Flaminio un luogo chiave per l’intrattenimento e lo svago nella capitale.

L’attenzione non si concentra solo sullo sport ma si estende anche alla viabilità intorno all’impianto. È prevista l’implementazione di una zona a traffico limitato nelle tre ore precedenti le partite, oltre a sette parcheggi di scambio per facilitare l’arrivo dei tifosi. In questo contesto, si progetta anche la realizzazione di un nuovo ponte vicino a Ponte Flaminio, sfruttando i resti del ponte Baily, costruito nei primi anni ’60.

Iter burocratico e futuro

Il progetto ha già intrapreso la sua strada nelle istituzioni. Gli uffici del Dipartimento Sport di Roma Capitale stanno attualmente esaminando la documentazione presentata. In caso di esito positivo, si andrà verso l’organizzazione di una conferenza di servizi preliminare, seguita dall’approvazione in Giunta Comunale. È un processo articolato e lungo, ma la Lazio ha delineato un piano chiaro per il suo futuro al Flaminio.

Contemporaneamente, la Roma Nuoto, che ha già ricevuto il via libera per la fase di analisi della sostenibilità, sta spingendo per il proprio percorso, ma la Lazio resta in forte vantaggio. Il viaggio verso la riappropriazione di un impianto che ha segnato la storia del club biancoceleste sembra avviato e, dalle scelte strategiche del presidente Lotito, emerge la volontà di riportare il Flaminio al centro dell’attenzione sportiva e culturale della città.