Mastodon, noto social network open source, ha recentemente annunciato una svolta significativa con la decisione di diventare un’organizzazione no-profit. Questa scelta rappresenta una risposta chiara e diretta all’evoluzione di altri giganti dei social media, come Twitter e Facebook, che hanno subito gravi trasformazioni sotto la guida di dirigenti centralizzati come Elon Musk e Mark Zuckerberg. L’obiettivo finale di Mastodon è preservare la sua autonomia e garantire che non ci sia un’unica figura che controlli l’intera piattaforma, come invece accade con le suddette aziende.
Mastodon intende istituire una nuova entità no-profit in Europa, che avrà la responsabilità della proprietà delle principali componenti della piattaforma. Pur non avendo ancora svelato tutti i dettagli, è evidente che Eugen Rochko, l’attuale CEO e fondatore di Mastodon, si concentrerà sulla strategia di sviluppo del prodotto mentre passerà la gestione alla nuova organizzazione. Questo approccio mira a ponderare al meglio le direzioni future della piattaforma, mantenendo al contempo la responsabilità di un’organizzazione separata che supervisiona le operazioni.
Le principali istanze di server di Mastodon, come mastodon.social e mastodon.online, continueranno a ospitare gli utenti della rete. La piattaforma ha attualmente un bacino di 835.000 partecipanti attivi mensili distribuiti su numerosi server, una comunità sempre più in crescita e appassionata. Con la costituzione di un ente no-profit, Mastodon intende chiaramente invitare nuovi utenti a unirsi per esplorare un ambiente di social media che non dipende da pratiche commerciali tradizionali e monetizzazione aggressiva.
Secondo un comunicato ufficiale, Eugen Rochko ha sempre posto l’accento sullo sviluppo del codice e delle dinamiche dell’ecosistema che la piattaforma rappresenta. Dall’inizio del suo percorso, la creazione di Mastodon è stata guidata dall’intento di rafforzare una visione di social media aperto e collaborativo, piuttosto che focalizzarsi su nebulosi assetti legali. Questi ultimi erano considerati strumenti per il raggiungimento degli obiettivi primari e non traguardi in sé.
Oggi, mentre Mastodon si basa su donazioni e sponsor per mantenere le sue operazioni, altre piattaforme, come Bluesky, sono in procinto di attrarre fondi significativi con valutazioni di mercato che sfiorano i 700 milioni di dollari. Questa differenza di modelli viaggia su curve diverse, e il passaggio di Mastodon a un’organizzazione no-profit sembra essenziale non solo per delineare la sua identità, ma anche per riaffermare i fondamenti sui quali è stata costruita.
Nei prossimi mesi, il focus di Mastodon sarà orientato verso la costruzione di una governance che possa rappresentare correttamente la natura e le aspirazioni del progetto. Sarà cruciale creare un ensemble che mantenga una linea di leadership in grado di servire le necessità della comunità, evitando conflitti di interesse e promuovendo una gestione più collettiva e democratica.
La transizione a una struttura no-profit non è solo una strategia per sopravvivere in un mercato frustrato e competitivo, ma è anche un passo decisivo verso la costruzione di un bene comune per il servizio degli utenti e non per finalità lucrative. La decisione di impostare una governance responsabile rappresenta la volontà di Mastodon di mettere le fondamenta per un futuro che onora il suo impegno verso una comunità inclusiva e partecipativa.