Nel Regno Unito, una sorprendente proposta: prescrivere farmaci dimagranti ai disoccupati affetti da obesità!

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Due terzi della popolazione del Regno Unito si trovano a dover affrontare il problema dell’obesità o, in alternativa, sono semplicemente in sovrappeso. Questa condizione ha generato una crisi sanitaria ed economica che colpisce pesantemente il servizio sanitario pubblico. Per cercare di contrastare questa problematica, il governo britannico ha messo in campo una misura inaspettata: erogare farmaci iniettabili per la perdita di peso ai disoccupati obesi.

L’obiettivo? Facilitare il loro rientro nel mondo del lavoro, rilanciare l’economia e al contempo migliorare le prestazioni del National Health System . Una mossa audace, che potrebbe segnare una svolta nella lotta contro un’emergenza che coinvolge direttamente milioni di persone.

La rivoluzione dei farmaci anti-obesità

Ozempic e Mounjaro, i nomi di questi due farmaci destinati al trattamento del diabete di tipo 2, hanno dimostrato di avere risultati straordinari per quanto riguarda la riduzione della massa corporea. Si tratta di medicinali che non solo sopprimono l’appetito, ma creano anche un senso di sazietà prolungato. Amanda Pritchard, la direttrice generale del NHS, ha descritto il loro utilizzo come un «cambiamento radicale» nella lotta contro l’obesità. Non si tratta semplicemente di perdere peso, ma di abbattere il rischio di insorgenza di condizioni gravi come diabete, infarti e ictus. Secondo Pritchard, questa è un’opportunità unica per comprendere i benefici degli interventi per il controllo del peso e migliorare la loro implementazione nei prossimi anni. La svolta che il governo prevede di realizzare è densa di promesse e potenzialità.

Un piano ambizioso: investimenti e studi

Le autorità sanitarie hanno assicurato fondi cospicui, con un investimento pari a 279 milioni di sterline provenienti da Eli Lilly. L’assegnazione di questa cifra andrà a finanziare uno studio che durerà cinque anni, il cui scopo è di valutare gli effetti dell’uso di Mounjaro sul reinserimento lavorativo delle persone colpite da obesità. Questa iniziativa non si limita a essere semplicemente una risposta emergenziale, ma mira a sviluppare nuovi trattamenti che potrebbero diminuire la richiesta di servizi sanitari offerti dal National Health System. Il progetto ha già in programma di portare benefici a circa 250.000 persone nei prossimi tre anni, rappresentando di fatto un’opportunità per migliorare la vita di molte persone.

Visione politica e impatto sociale

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Prescrivere farmaci dimagranti ai disoccupati affetti da obesità-(Angolodifarenz.it)

Keir Starmer, il primo ministro del Regno Unito, ha sottolineato in un’intervista rilasciata alla BBC l’importanza di un cambiamento di mentalità per poter fronteggiare le attuali sfide. Ha affermato che il piano proposto rappresenta una “iniziativa cruciale per l’economia”, poiché aiuterà a riportare le persone al lavoro e al contempo ridurrà la pressione sul NHS. L’idea che la salute della popolazione possa intersecarsi direttamente con la solidità economica di una nazione è un concetto che guadagna sempre più forza. Anche Wes Streeting, il ministro della Sanità del Regno Unito, ha espresso il suo punto di vista positivo sui trattamenti per l’obesità, parlando di possibili “benefici enormi”. Ha evidenziato come l’aumento del girovita e le malattie correlate costano al servizio sanitario la bellezza di 11 miliardi di sterline annui, un importo che supera ampiamente le risorse destinate a combattere le patologie dovute al fumo. Senza dubbio, è un’analisi che fa riflettere sull’importanza della salute pubblica e sul suo rapporto con le spese sanitarie.

Una sfida da vincere

La strategia attuata dal governo britannico non è solo una questione di salute individuale, ma pone in risalto una vera e propria sfida per il futuro del Regno Unito. Con il crescente tasso di obesità, l’adozione di interventi mirati e misure strategiche diventa imprescindibile non soltanto per il benessere fisico della popolazione, ma anche per la sostenibilità economica del sistema sanitario nazionale e per la qualità della vita. Le implicazioni vanno ben oltre il miglioramento della salute personale: si tratta di cambiare radicalmente la narrativa attorno all’obesità e alla salute pubblica, un obiettivo ambizioso che richiede impegno e determinazione a lungo termine.