Netflix continua ad espandere i propri orizzonti, ma la recente chiusura del Team Blue ha sorpreso molti.
Questo studio era immerso nello sviluppo di un videogioco di alto profilo, un titolo AAA, ma è stato recentemente smantellato. Vediamo cosa è successo e quali potrebbero essere le ripercussioni per il gigante dello streaming, che continua a cercare nuovi modi per coinvolgere i propri abbonati.
La chiusura del Team Blue segna un passo indietro significativo per Netflix nel settore dei videogiochi. Da oltre due anni, il team era impegnato nella realizzazione di un titolo multipiattaforma che avrebbe potuto segnare l’ingresso decisivo della società nel mondo del gaming. Con un budget robusto e alti livelli di aspettative, gli sviluppatori, tra cui esperti veterani del settore, lavoravano per realizzare un gioco che prometteva di essere un grande successo. Tra i nomi di spicco, vi erano quelli di pionieri noti per aver contribuito a produzioni come Halo, God of War e Overwatch.
Tuttavia, nonostante gli sforzi e l’investimento ingente, il sogno di vedere il videogioco sulla piattaforma di streaming non si concretizzerà mai. L’industria dei videogiochi è un campo in cui i rischi sono sempre elevati e le aspettative possono giocare brutti scherzi, soprattutto quando si cerca di creare un titolo AAA. Il Team Blue, che aveva iniziato a prendere forma nel 2021, ha dovuto affrontare numerosi ostacoli. Il suo smantellamento è stato una delusione, specie considerando le potenzialità di un progetto che avrebbe potuto cambiare le carte in tavola per Netflix.
Chiusure come quella del Team Blue sono una costante nell’industria tech e del gaming. Le grandi aziende statunitensi, come Netflix, non si fanno scrupoli nel tagliare divisioni che non portano risultati rapidamente. Anche con milioni già investiti nell’organico, la direzione di Netflix ha preferito puntare su progetti più sicuri, specialmente considerato il retroscena di questo studio. Chacko Sonny, il suo guida, godeva di una solida reputazione avendo lavorato per nomi iconici come Santa Monica Studio e Blizzard Entertainment.
Negli ultimi anni, l’acquisizione di talenti come Joseph Staten, noto per il suo lavoro sulla serie Halo, e Rafael Grassetti, ex director artistico di God of War, ha sollevato attese enormi. La chiusura del Team Blue, quindi, non è solo il risultato di una semplice valutazione economica, ma rappresenta anche un campanello d’allarme per l’approccio di Netflix, il quale, pur restando determinata a immergersi nel mondo del gaming, potrebbe aver deciso che un progetto AAA richiede ancora di crescere e maturare.
Sebbene il Team Blue abbia chiuso i battenti, questo non significa affatto che Netflix stia abbandonando il settore videoludico. Inoltre, la strategia dell’azienda per il gaming ha preso avvio nel 2021, con proposte iniziali più semplici, come giochi casuali, prima di passare a titoli più blasonati come quelli della serie Grand Theft Auto, e anche Hades. Questi successi dimostrano che Netflix ha apportato significativi miglioramenti e ha raggiunto buoni risultati.
Le esclusive sviluppate internamente, così come nomi di gioco indipendenti come Cozy Grove: Camp Spirit e Oxenfree II: Lost Signals, continuano a contraddistinguere l’offerta videoludica di Netflix. La società sembra aver scelto una strategia cauta, puntando su titoli che possono garantire un ritorno più immediato piuttosto che investire enormemente su produzioni che richiedono anni di lavoro. La chiusura di un progetto massiccio, quindi, non rappresenta una resa, quanto piuttosto una riconferma dell’impegno di Netflix verso il mondo dei videogiochi, ma con un cambio di direzione e più capacità di adattamento.