Picco dell’influenza previsto per metà gennaio: la copertura vaccinale rimane critica

Un allerta si alza in Italia mentre ci si prepara al picco dell’influenza, atteso entro la metà di gennaio. I dati epidemiologici recenti evidenziano una situazione preoccupante, con oltre 5 milioni di casi già registrati, mentre la vaccinazione stenta a raggiungere gli obiettivi stabiliti. Con l’aumento delle interazioni durante il periodo festivo, i rischi di contagio aumentano, soprattutto tra le fasce più vulnerabili della popolazione.

Il picco dell’influenza in arrivo

Secondo le indicazioni del dottor Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, l’ondata influenzale vuole farsi sentire proprio nei prossimi giorni, complice anche il ritorno alla normalità e gli incontri familiari tipici delle festività natalizie. Dallo scorso ottobre, il monitoraggio ha rilevato che 5.1 milioni di italiani sono stati colpiti dall’influenza. Si è verificata una flessione significativa durante la settimana natalizia, tra il 23 e il 29 dicembre, dovuta alla chiusura delle scuole, un cambiamento atteso che non ha però ridotto l’attenzione sul rischio di contagio.

Il picco, secondo le previsioni, dovrebbe concretizzarsi nei primi giorni di gennaio, periodo durante il quale i virus influenzali, diffusi tra gli invitati alle feste, ricominceranno a circolare nelle scuole e nei luoghi di lavoro. La situazione negli ospedali già critica, potrebbe degenerare a causa della carenza di personale medico e dell’età avanzata della popolazione, sempre più esposta alle complicazioni delle malattie virali. Le strutture sanitarie scricchiolano sotto la pressione di un afflusso di pazienti difficile da gestire, rendendo fondamentale un’informazione adeguata sui sintomi e le misure preventive.

Come proteggersi dall’influenza

Per difendersi dal virus influenzale, è essenziale adottare comportamenti igienici noti e rinforzati durante la pandemia di Covid-19. Si raccomanda di lavarsi regolarmente le mani, indossare la mascherina in caso di sintomi influenzali e coprire bocca e naso quando si tossisce o si starnutisce. La buona notizia è che, sebbene i virus influenzali possano causare un decorso lungo, generalmente la febbre si manifesta tra i 39 e i 40 gradi e si risolve negli adulti in circa cinque giorni.

Il professor Bassetti ha rassicurato i cittadini, sottolineando che “non è necessario recarsi in ospedale se non si hanno patologie pregresse.” I sintomi principali attualmente associati al virus in circolazione comprendono febbre, raucedine, tosse, naso chiuso e dolori muscolari e articolari. Si consiglia il riposo a letto, l’assunzione di liquidi e l’uso di farmaci antipiretici. È importante sottolineare che “l’uso di antibiotici deve essere riservato esclusivamente a situazioni cliniche specifiche e prescritti da medici.”

La questione del vaccino

Riguardo al vaccino, gli esperti fanno presente che “è ancora possibile ricevere la somministrazione”, tenendo presente che l’efficacia si manifesta dopo circa due settimane. Il piano nazionale di prevenzione vaccinale prevedeva il raggiungimento di una copertura del 75% per le categorie a rischio, inclusi gli over 65, i bambini e le persone con condizioni di salute fragili. Tuttavia, la situazione attuale mostra solo il 50.9% di copertura tra gli over 65 e addirittura il 18.6% tra i bambini di età compresa tra 6 mesi e 6 anni.

Questi dati evidenziano quanto sia critica la situazione in termini di vaccinazione e quanto sia urgente sensibilizzare la popolazione sull’importanza di procedere con la somministrazione del vaccino, specialmente in un momento in cui il virus si prepara a colpire con maggiore intensità. È fondamentale continuare a monitorare l’evoluzione della situazione per garantire la massima protezione alla comunità.