Radja Nainggolan commenta la situazione della Roma e l’esonero di De Rossi in vista del derby

In vista dell’attesissimo derby di domenica, Radja Nainggolan ha condiviso opinioni scottanti sul momento attuale della Roma e sull’uscita di scena di Daniele De Rossi dalla panchina della squadra. Attraverso un’intervista con ReteSport, il belga ha espresso il suo disappunto per la posizione attuale della squadra in classifica e ha offerto critiche al management del club.

La Roma in difficoltà e la distanza dalla Lazio

Parlando del piazzamento della Roma, attualmente decima a 15 punti di distanza dalla Lazio, Nainggolan non ha nascosto il suo malcontento. “Fa male,” ha detto, evidenziando come nella sua esperienza da giocatore, il club fosse regolarmente in cima alle classifiche. Risalendo ai suoi tempi in giallorosso, ha riflettuto sul fatto che da quando ha lasciato la squadra, la Roma non è più riuscita a qualificarsi per la Champions League. Nonostante questo, ha sostenuto che ci sono segnali di miglioramento ma che ci sono ancora troppi punti da recuperare per sperare in una risalita veloce.

Un aspetto che ha colpito Nainggolan è la gestione del roster, citando il caso di giocatori come Leandro Paredes e Cristian Bove. Ha commentato le scelte tattiche del club, rimanendo sbalordito dal fatto che Paredes, inizialmente relegato in panchina, stia ora giocando, e che Bove, dopo aver fatto una bella figura con Mourinho, sia stato ceduto. “Edoardo, visto quello che ha fatto a Firenze, non lo avrei mai mandato via,” ha aggiunto, sottolineando incertezza e confusione negli approcci adottati dai diversi tecnici.

Esonero di De Rossi: una decisione controversa

L’esonero di Daniele De Rossi ha suscitato notevole sorpresa in Nainggolan, che ha definito la scelta come una dimostrazione dell’incapacità del club. Ha espresso la sua incredulità nei confronti di una decisione che, a suo avviso, non ha senso. “Il club ha offerto un contratto triennale a un allenatore che, nella stagione precedente, aveva ottenuto risultati migliori di Mourinho,” ha spiegato. Nainggolan ha rilevato che ciò che ha reso ancora più inspiegabile la situazione è stato il fatto che De Rossi sia stato rimosso dall’incarico dopo sole quattro partite della seguente stagione, evidenziando una delicata mancanza di stabilità all’interno della società.

I derby: emozioni e pressioni

Parlando dell’emozione collegata ai derby, Nainggolan ha ricordato i momenti positivi del passato. “Il bilancio è sempre stato positivo,” ha affermato, sottolineando come le partite con la Lazio fossero fonte di grande adrenalina e motivazione. Ha accennato anche alla capacità di attrarre il pubblico all’Olimpico, notando come l’arrivo di José Mourinho abbia contribuito a riempire il stadio anche contro squadre meno blasonate. Questo, per lui, evidenzia la passione dei tifosi romanisti.

Allegri e il futuro della Roma

Quando si è parlato dell’allenatore Max Allegri, Nainggolan ha mostrato incertezze rispetto alla sua idoneità per la Roma. Ha chiarito che la piazza romana non è facile da gestire, con una pressione capace di influenzare anche i giocatori. Ha menzionato l’esperienza di Paulo Dybala nel passare dalla Juventus alla Roma, sottolineando come quest’ultimo abbia percepito l’intensità dell’ambiente romanista.

Riflessioni su Pellegrini e il concetto di leadership

Passando a Lorenzo Pellegrini, Nainggolan ha descritto il capitano giallorosso come un giovane talento che si deve ancora affermare. Ha però rilevato che sembra affrontare il peso della fascia in una maniera che potrebbe influenzare il suo rendimento sul campo. Per quanto riguarda la figura del leader all’interno della rosa, ha chiarito che un vero leader deve dimostrare la propria efficacia nei momenti difficili, e non solo nei confronti plateali durante le partite.

L’importanza di Dybala

Infine, riguardo a Dybala, Nainggolan ha affermato che, se in forma, il calciatore argentino può fare la differenza in campo. “È un giocatore che devi sempre tenere in considerazione,” hanno riflettuto le sue parole, evidenziando quanto sia cruciale avere elementi di tale calibro all’interno della squadra in situazioni di alta pressione.