Gianluca Vialli, ex calciatore e allenatore, continua a vivere nei cuori di molti a due anni dalla sua morte avvenuta a gennaio 2023. Conosciuto per il suo stile di gioco e il carattere instancabile, Vialli ha lasciato un’eredità profonda non solo nel mondo del calcio, ma anche in coloro che lo hanno conosciuto. Massimo Mauro, suo amico intimo e presidente della Fondazione Vialli-Mauro, condivide riflessioni significative che evidenziano il forte impatto che Vialli ha avuto sulle vite delle persone e sulle dinamiche del calcio stesso.
Massimo Mauro descrive il calciatore scomparso come un esempio vivente di coraggio e determinazione. Nella sua lettera di commemorazione, si sofferma sulla “vicenda di Bove” come simbolo di cosa rappresenti realmente il calcio. Questo episodio, in cui il giocatore della Fiorentina ha avuto bisogno di aiuto dopo essere caduto in campo, è diventato emblematico per il valore umano che va oltre le rivalità sportive. Mauro sottolinea come l’intervento di Danilo Cataldi, giocatore della Lazio, dimostri la forza delle relazioni umane nel mondo sportivo.
Cataldi, che è cresciuto in un contesto di rivalità con Bove, non ha esitato a tendere la mano, mostrando che il legame tra le persone può superare qualsiasi divisione calcistica. Questi attimi, secondo Mauro, rappresentano un “miracolo del calcio”, riunendo diversi destini e affermando l’importanza dell’umanità in situazioni di crisi. Vialli, durante la sua vita, ha incarnato questi valori e ha cercato di promuovere un messaggio di unità e rispetto all’interno del mondo del calcio.
Mauro approfondisce ulteriormente l’idea che il calcio abbia un potere unico nel promuovere dialogo e condivisione. Le esperienze vissute attorno al pallone non sono soltanto momenti di competizione, ma occasioni per costruire legami significativi. La scenetta in cui Cataldi soccorre Bove diviene una rappresentazione dell’essenza del calcio, che è molto più di una semplice competizione: è un modo per unire le persone.
Questo spirito di amicizia e supporto, radicato nel messaggio di Vialli, nonostante la sua assenza fisica, continua a fluire nei cuori e nelle menti di coloro che lo ricordano. Vialli ha sempre sostenuto che, anche nei momenti difficili, la vita andrebbe affrontata con un sorriso. La forza di queste parole appare ancor più tangibile nelle situazioni in cui il calcio, in quanto sport, ha il potere di unire, piuttosto che dividere.
Massimo Mauro racconta il prezioso insegnamento ricevuto da Gianluca, riguardante l’importanza del percorso e dell’approccio energico alla vita. Anche durante la malattia, Vialli ha mostrato un atteggiamento focalizzato e positivo, che resta impresso nella mente di chi ha condiviso momenti con lui. La determinazione verso il successo non ha mai oscurato la bellezza del viaggio, del rispetto per gli altri e del godere dei traguardi raggiunti.
Ogni volta che Mauro racconta l’esempio di Vialli, diventa chiaro che l’ideale da seguire è quello di vivere con passione e riconoscenza. La Fondazione Vialli-Mauro, attivamente presente nel promuovere tale messaggio, si propone di celebrare ogni attimo in cui il calcio riesce a regalare un “miracolo”. Qui, il concetto di miracolo è visto come un momento di connessione, di gioia condivisa, un invito a ricordare che l’amicizia e il rispetto possono trionfare nel campo di gioco, proprio come nella vita di tutti i giorni.
Ricordare Gianluca Vialli significa, quindi, mantenere vivo un insegnamento caloroso e profondo che invita ogni amante del calcio a riflettere sull’importanza dei legami umani e sull’essenza stessa dello sport.