L’ex difensore danese Simon Kjaer ha ufficialmente annunciato il termine della sua carriera calcistica, chiudendo un capitolo significativo di una vita dedicata allo sport. Pur avendo collezionato 532 presenze tra club e nazionale, Kjaer ha scelto di salutare il calcio dopo un periodo da svincolato, condividendo i suoi pensieri durante un’intervista a TV 2 Sport. La sua esperienza al Milan rappresenta l’ultima tappa di un percorso caratterizzato da successi e riconoscimenti.
I ricordi di una carriera da capitano
Simon Kjaer, nato il 26 marzo 1989, ha rappresentato una figura centrale nel panorama calcistico europeo. Il difensore ha guidato tantissime squadre sia in Danimarca che all’estero, guadagnandosi il titolo di “gentleman dell’anno” nel 2021 grazie al suo atteggiamento sia dentro che fuori dal campo. La sua carriera è costellata di successi, ma anche di momenti di grande impegno e dedizione. Il ritiro segna la chiusura di un percorso professionale arricchito da un significativo bagaglio di esperienze.
Kjaer ha sottolineato come il calcio non sia solo uno sport per lui, ma una vera passione che ha abitato ogni istante della sua vita. Con un mix di nostalgia ed emozione, il difensore ha rievocato ricordi legati alle sue sfide e alle squadre per cui ha giocato. In particolare, il Milan ha occupato un posto speciale nel suo cuore: “Nella mia testa avrei voluto chiudere la carriera al Milan“, ha dichiarato. Un desiderio che si è avverato nella misura in cui il suo legame con il club è stato profondo e significativo.
L’addio ai campi da gioco e la celebrazione a San Siro
Termina così la carriera di Kjaer, che ha vissuto un ultimo capitolo emozionante nella sua esperienza con i rossoneri. L’addio ufficiale è arrivato a margine di una sfida disputata contro la Salernitana il 25 maggio, dove ha ricevuto un tributo speciale dai tifosi, con il quale ha concluso una pagina importantissima della sua vita professionale. L’atmosfera di San Siro, un luogo iconico per il calcio, è stata il palcoscenico ideale per un saluto che non si limiterà a rimanere un semplice ricordo.
“Quella celebrazione l’ho avuta a San Siro e sapevo benissimo che quella era la mia fine“, ha aggiunto Kjaer, enfatizzando quanto fosse importante per lui concludere la carriera in un modo così solenne. Nei mesi successivi al suo addio, sebbene fosse ancora disponibile, la voglia di scendere in campo si è affievolita. Kjaer ha infatti preso parte a una sola amichevole post-ritiro e ha dovuto affrontare molte soste in panchina ai recenti Europei 2024.
Un futuro senza calcio
Con la decisione di ritirarsi, Kjaer adesso si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua vita che non avrà a che fare con il calcio. Le esperienze accumulate come capitano e come giocatore lo hanno plasmato, fornendo spunti per un futuro che, sebbene lontano dai campi, promette di essere altrettanto avvincente. Kjaer ha già accennato a progetti futuri nei quali intende coinvolgersi, facendo trasparire una certa curiosità verso nuove sfide che potrà intraprendere ora che ha lasciato il pallone.
La sua carriera rimarrà nella memoria dei tifosi e degli appassionati, non soltanto per i successi ottenuti, ma anche per l’impatto umano che ha avuto nel mondo del calcio. L’eredità che lascia è quella di un campione capace di affrontare con determinazione e umanità ogni momento vissuto nel calcio professionistico.