Oggi, alle 10:00 , la Corte Suprema degli Stati Uniti si prepara a esaminare una questione cruciale per TikTok, la popolare app di social media. L’udienza di oggi verte sulla contestazione alla nuova legge approvata ad aprile 2024, che impone a ByteDance, la società proprietaria di TikTok, di vendere l’app a un’azienda non cinese entro il 19 gennaio 2025. Mentre TikTok cerca di far valere le proprie ragioni dinanzi ai giudici, si profila anche un’offerta di acquisto dal gruppo Project Liberty, guidato dal miliardario Frank McCourt.
Le sfide legali di TikTok
Il contenzioso in atto è complesso e si articola tra la libertà di espressione, tutelata dal Primo Emendamento della Costituzione, e le preoccupazioni per la sicurezza nazionale. TikTok ha deciso di contestare il Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, ritenendo che la legge sia incostituzionale. Gli avvocati dell’azienda sosterranno davanti alla Corte che il provvedimento viola i diritti fondamentali, chiedendo così l’annullamento della normativa o, in alternativa, la sospensione della sua applicazione. Gli esperti legali, però, non sembrano ottimisti sulle possibilità di successo di TikTok, considerando anche la sentenza d’appello emessa in passato.
La Corte Suprema avrà il compito di bilanciare questi due interessi contrastanti. Se la corte decidesse di annullare la legge, TikTok potrebbe guadagnare tempo prezioso per ottimizzare la sua posizione sul mercato statunitense. Inoltre, potrebbe anche verificarsi un rinvio della decisione al tribunale di grado inferiore. Un’altra opzione sarebbe un’estensione del termine per la vendita, che potrebbe anche essere concessa dal Presidente Biden, ma questo scenario sarebbe possibile solo nel caso in cui siano già state avviate le procedure per la vendita.
Le alternative a disposizione di TikTok
Il panorama giuridico per TikTok è complicato da varie opzioni e scenari. Oltre alla gestione legale del contenzioso, l’azienda deve considerare il contenuto delle offerte ricevute. Al momento, l’offerta più concreta è quella del gruppo Project Liberty, il quale ha proposto di acquisire il social network con la promessa di trasferire i dati degli utenti americani su una nuova infrastruttura. Tuttavia, va notato che, in virtù della normativa sulle esportazioni, l’algoritmo che alimenta il social non potrà essere trasferito, richiedendo un permesso specifico da parte del governo cinese.
Se la Corte Suprema decidesse di mantenere in vigore la legge, l’incertezza su come gestire il proprio futuro diventerà ancor più tangibile. Un’opzione meno probabile è l’approvazione di una nuova legge che abroghi quella esistente. La proposta dell’ex Presidente Trump di sospendere l’applicazione della legge allo scopo di trovare una soluzione politica potrebbe rimanere un’idea sul tavolo solo fino al suo insediamento alla Casa Bianca, previsto per il 20 gennaio 2025.
Il futuro di TikTok e l’alternativa Lemon8
Nel caso in cui l’app venga vietata negli Stati Uniti, ByteDance potrebbe incoraggiare gli utenti a migrare verso un altro servizio, chiamato Lemon8. Questo nuovo social network è simile a Instagram, focalizzandosi sulla condivisione di immagini e contenuti visivi. Un aspetto comodo è che gli utenti potranno accedere a Lemon8 utilizzando lo stesso account di TikTok, rendendo più semplice la transizione per coloro che non vorranno rinunciare a una piattaforma di social media.
La situazione attuale di TikTok è un chiaro esempio di come le leggi sulla sicurezza nazionale possano influenzare le operazioni di aziende tecnologiche globali. I prossimi sviluppi saranno decisivi non solo per il futuro di TikTok, ma anche per comprendere come il governo statunitense intende affrontare la crescente influenza delle aziende tecnologiche straniere, in particolare quelle con radici cinesi. La Corte Suprema degli Stati Uniti sarà chiamata a esprimersi su questioni che oltrepassano il confine del singolo caso, toccando elementi fondamentali relativamente ai diritti digitali e alla protezione dei dati.