Una tragica avventura in montagna ha colpito la comunità di Verbania con un terribile incidente avvenuto in val Divedro, al confine tra Italia e Svizzera. Tre uomini, tutti appassionati di escursionismo, sono stati travolti da una valanga mentre chilometrano su un sentiero in salita. Le vittime, di età compresa tra i 34 e i 65 anni, avevano un legame con la montagna e con l’attività all’aria aperta che andava oltre la mera passione.
Le vittime e il loro legame con la montagna
Matteo Auguadro, 48 anni, era un velista di fama e ha partecipato a eventi prestigiosi come la Louis Vuitton Cup nel 2007. Insieme a lui, Gaudenzio Bonini, 65 anni, gestiva un’autoscuola nella zona e ha sempre amato la montagna. Infine, Matteo Lomazzi, 34 anni, lavorava come operaio frontaliere. Insieme, condividevano non solo l’amore per gli sport all’aria aperta ma anche la comunità della val Divedro, dove molti residenti sono sempre attivi in attività come lo sci e l’alpinismo.
La valanga si è verificata mentre i tre si trovavano in un itinerario conosciuto, risalendo un canale dove già esistevano delle tracce lasciate da altri escursionisti. Sono stati travolti dalla massa nevosa staccatasi dal crinale est della Punta Valgrande, un’area rinomata per le sue bellezze naturali ma anche per i suoi potenziali pericoli.
Le dinamiche dell’incidente
La tragedia ha avuto luogo mentre il gruppo stava percorrendo un tratto in salita. I tre alpinisti erano equipaggiati con ramponi e proseguivano con cautela, ma le condizioni della neve non promettevano nulla di buono. Gli altri due membri del gruppo, posizionati più avanti, sono stati solo sfiorati dalla valanga e sono stati in grado di lanciare l’allerta, osservando la massa nevosa che si staccava inesorabile.
Fortunatamente, il pronto intervento dei soccorritori è stato immediato. Gli utenti hanno utilizzato l’apparecchiatura Artva, fondamentale per localizzare gli alpinisti sepolti sotto la neve. Nonostante le operazioni di soccorso siano state tempestive, per i tre uomini non c’è stato nulla da fare. L’elemento naturale si è dimostrato invincibile rispetto all’esperienza e alla competenza di questi alpinisti.
Rischio valanghe e sicurezza in montagna
Nel momento dell’incidente, le indicazioni dell’ARPA segnalavano un livello di rischio valanghe 3, considerato “marcato” per le altezze superiori ai 2100 metri. È fondamentale sottolineare che questo tipo di situazioni richiede un’attenzione particolare da parte di escursionisti esperti e neofiti. Le valanghe possono manifestarsi senza preavviso e nemmeno i più esperti riescono sempre a anticiparle.
Matteo Gasparini, del Soccorso Alpino Val d’Ossola, ha confermato che nonostante l’esperienza dei coinvolti, il gruppo stava risalendo una traccia già segnata ma che è stata fatale. L’imprevedibilità della natura rimane un aspetto da tenere in considerazione durante le escursioni in montagna. Esperti e istituzioni invitano sempre a monitorare le condizioni meteorologiche e del terreno per evitare tragedie in simili contesti.
Le vittime di questo dramma montano verranno ricordate come appassionati di avventure, le cui vite si sono spezzate in un luogo che avrebbero dovuto considerare sicuro. La comunità guarda ora a un futuro in cui la consapevolezza sui rischi di tali attività possa prevenire situazioni simili.