Tre videogiochi iconici che hanno perso il loro splendore nel tempo: cosa è successo a loro?

Nel vasto mondo dei videogiochi, alcuni titoli riescono a restare impressi nel cuore degli appassionati, mentre altri, pur essendo stati pionieristici nel loro tempo, finiscono per invecchiare male.

Ci sono veri capolavori che hanno segnato la storia, come Super Mario Bros. o Pac-Man, che continuano a intrattenere con il loro fascino intramontabile. Tuttavia, non tutti i giochi storici possono vantare la stessa longevità e appeal.

Quando si parla di genio nel settore dei videogiochi, è difficile non nominare Metroid, il capolavoro lanciato nel 1986 da Nintendo. Questo gioco ha segnato una vera svolta nel panorama videoludico, contribuendo a definire il genere dei giochi d’azione in 2D. Rispetto ai concorrenti dell’epoca, Metroid ha introdotto elementi di esplorazione e un mondo aperto, consentendo ai giocatori di scoprire nuove aree, a patto di sbloccare abilità precedentemente inaccessibili per il personaggio principale, Samus. Ma purtroppo, con il passare degli anni, il primo capitolo della saga ha manifestato diverse criticità. Ad oggi, le sue meccaniche di gioco appaiono decisamente datate, con controlli che potrebbero risultare frustranti. Non esiste una mappa integrata, e i salvataggi avvenivano tramite un sistema di password che, per i normali standard attuali, è impossibile da accettare. La vera identità di Samus è stata rivelata solo alla fine, un colpo di scena che è diventato iconico nel mondo dei videogiochi.

Tuttavia, se si confronta il primo Metroid con il suo successore, Super Metroid del 1994, le differenze sono evidenti. Quest’ultimo ha messo a disposizione una mappa automatica e una schermata di inventario, per non dimenticare la possibilità di sparare in diverse direzioni. Si può affermare che Super Metroid ha dato un volto nuovo e più accessibile alla saga, dimostrando l’evoluzione del design videoludico in ottica di gioco e fruibilità.

Tomb Raider: il fascino di Lara Croft e il suo eredità

Nel 1996, Tomb Raider ha trasformato il genere dei giochi d’avventura, presentando l’iconica Lara Croft, un personaggio non solo carismatico, ma anche simbolo di avventura e scoperta. Riusciva a catturare l’immaginazione di tutti i videogiocatori, conducendoli in ambientazioni tridimensionali che fino a quel momento sembravano impossibili. Ma se ci si avventura a rigiocare il Tomb Raider originale oggi, si può notare con tristezza quanto il tempo abbia influenzato l’esperienza di gioco. La grafica ha invecchiato male, e il modello poligonale di Lara risulta oggi parecchio spigoloso e poco gradevole.

I controlli nel 1996 potevano sembrare accettabili, ma tornando oggi a controllarla, ci si rende conto di quanto sia difficile gestire l’archeologa. Affrontare le sfide e le piattaforme con movimenti millimetrici sarà un vero e proprio test di pazienza per chi ha accarezzato le meraviglie dei moderni videogiochi. Certo, le recenti remaster di Tomb Raider I-III hanno cercato di migliorare alcuni aspetti, ma parliamo comunque di esperienze originali che mostrano il loro peso con i propri limiti. Se si confrontano i giochi recenti, quei problemi appaiono ancor più marcati. La nostalgia per i titoli storici è grande, ma è innegabile che i giochi moderni hanno elevato il livello di immersività e accessibilità a tal punto che i titoli di un tempo non riescono a reggere il confronto.

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Grand Theft Auto III: il precursore degli open world

Quando si nomina Grand Theft Auto III, è facile riflettere su quanto ha influenzato il mondo degli open world e dei giochi di azione criminali, rappresentando un cambio di passo notevole nel 2001. Questo titolo non solo ha portato la serie GTA nella terza dimensione, ma ha anche inventato un mondo aperto che ha fatto scalpore per la sua vastità e libertà di esplorazione. Questo gioco ha un posto speciale nel cuore di molti giocatori, ed è spesso considerato una pietra miliare nella storia dei videogiochi. Tuttavia, rivederlo oggi fa sorgere delle domande sull’evoluzione del genere.

Rispetto ai titoli moderni della serie, GTA III appare, purtroppo, un po’ semplice e limitato. La gestione della telecamera era rudimentale, infatti non era possibile muoverla liberamente; si doveva resettare ogni volta alla posizione del protagonista. I giocatori di oggi, dopo aver visto gli sviluppi successivi con titoli come Vice City e San Andreas, possono facilmente percepire le enormi differenze di gameplay e qualità grafica. Se pensiamo all’attesa prolungata per GTA VI, è davvero interessante notare come nel giro di un anno sono uscite due evoluzioni incredibili della saga che hanno fatto livelli mai visti. Oggigiorno, una giocata a GTA III potrebbe sembrare un tuffo nel passato, rivelando quanto siano cambiati i gusti e le esigenze nel mondo dei videogame.

L’influenza di questi classici giochi è indiscutibile, ma il passare del tempo ha dimostrato che non tutte le opere possono mantenere la loro grandezza. Se siete appassionati di retro gaming o semplicemente curiosi, siete invitati ad esplorare questi titoli storici, non senza riflettere sulle innumerevoli avventure che ci hanno regalato.

Published by
Roberto Arciola